Ex Bivacco Giorgio Lubrano, oggi Piergiorgio Desiati “ultimo atto” Benedizione!

La foto ufficiale

Lavori di completamento dell’ex  Bivacco  Giorgio Lubrano M.d.V.M, oggi intitolato alla memoria di Piergiorgio Desiati, Tecnico del Soccorso Alpino e Speleologico Stazione dell’Aquila e successiva Benedizione.

I bivacchi d’alta quota rappresentano veri e propri presìdi di sicurezza per escursionisti e alpinisti. Piccole strutture essenziali ma preziose, offrono riparo in caso di maltempo o imprevisti lungo i percorsi montani. Realizzarli e completarli non è semplice: si tratta infatti di cantieri speciali, spesso a oltre 1.500 o 3.000 metri di altitudine, dove ogni operazione deve fare i conti con condizioni ambientali estreme.

Portare materiali e attrezzature in quota richiede elicotteri, trasporti a spalla o con animali da soma. Anche la manodopera è ridotta e altamente specializzata, perché lavorare in ambienti di alta montagna significa affrontare  sole, freddo, vento, rarefazione dell’aria e tempi di lavoro molto limitati. Ogni intervento deve quindi essere pianificato con precisione, per sfruttare al massimo le brevi finestre di bel tempo.

Un lavoro tra tecnica e passione. Completare un bivacco non significa soltanto assemblare materiali prefabbricati: è un’opera che unisce ingegneria, logistica e amore per la montagna. Ogni chiodo, ogni pannello e ogni branda posata rappresentano un passo in più verso la sicurezza degli alpinisti che, un giorno, potrebbero trovare in quel piccolo rifugio un riparo prezioso.

Il risultato è una struttura semplice, spartana ma vitale, che diventa parte del paesaggio alpino e patrimonio condiviso da chi ama la montagna.

Della magistrale operazione aereo-terrestre con l’intervento risolutivo di un elicottero  Chinook CH-47, in dotazione all’Esercito Italiano, abbiamo già riferito, sia nella pubblicazione “Gli ultimi “misteri” del Gran Sasso” ‘ediz. Portofranco’, a firma del sottoscritto, che nel link allegato:  https://www.icorridoridelcielo.it/il-tricolore-e-tornato-a-sventolare-sul-bivacco-giorgio-lubrano-oggi-intitolato-alla-memoria-di-piergiorgio-desiati-tecnico-del-soccorso-alpino-e-speleologico-della-stazione-dellaquila/. Oggi parleremo dei lavori di completamento  dell’ex Bivacco Giorgio Lubrano M.d.V.M., ora intitolato alla memoria di Piergiorgio Desiati, Tecnico del Soccorso Alpino e Speleologico della Stazione dell’Aquila, che hanno riguardato scartavetratura e tinteggiatura esterna, il consolidamento degli ancoraggi e l’applicazione della targa identificativa. Nella stessa giornata si è proceduto alla Benedizione del manufatto e ad issare il Tricolore.

Intervento di manutenzione straordinaria.

Gli interventi di manutenzione straordinaria eseguiti sul manufatto, sono stati finalizzati a garantire la conservazione della struttura, la sicurezza degli utilizzatori e il mantenimento del decoro.  Si è proceduto  alla rimozione delle parti di vernice deteriorate e successiva verniciatura con smalto protettivo ad alta resistenza agli agenti atmosferici e ai raggi UV. Si è provveduto  all’ispezione visiva e meccanica degli elementi di ancoraggio della struttura al terreno,  con resinatura e serraggio dei fissaggi per incrementarne la stabilità. In ultimo,  l’installazione della targa identificativa mediante viti inox e tasselli resistenti, nel rispetto dell’estetica del manufatto. Le operazioni  sono state  eseguite in alta quota da personale qualificato con un intervento pianificato ed effettuato in condizioni meteorologiche favorevoli.  Tutte le attività sopra descritte  hanno consentito di migliorare le condizioni di sicurezza e la durabilità del Bivacco,  mantenendo al contempo il valore storico e paesaggistico della struttura.

Scartavetratura della struttura metallica
Fase di pittura
Pittura quasi ultimata
Presentazione della targa identificativa
Lavori ultimati

Benedizione del Tricolore e del Bivacco.

Nel pomeriggio del 20 settembre 2025, dopo aver concluso le operazioni succitate,  si è svolta la cerimonia dedicata alla benedizione del Tricolore e al Bivacco, nel segno della memoria, della tradizione e dell’unità.  Don Franco D’Angelo, arrivato dal vicino abitato di Castelli (TE), il paese che “custodisce” la famosa parete Nord di Monte Camicia, considerato il Piccolo “Eiger”, l’”Orco” degli Appennini, ha benedetto per primo  il vessillo sul culmine più alto del promontorio dove insiste la struttura,  in un momento di profonda riflessione, alla presenza dei partecipanti e con parole di invito a custodire e onorare la memoria dei caduti e l’impegno verso la comunità nazionale. La cerimonia è stata seguita da un momento di condivisione presso il bivacco, che  rappresenta non solo un presidio alpino, ma anche un simbolo di fratellanza e coesione. Dopo la cerimonia di benedizione c’è stata una piccola merenda in quota semplice e genuina, preparata accuratamente dal “Forno di Collemaggio” dell’Aquila.  E’ stata l’occasione per condividere fatica, bellezza e senso di meraviglia. La giornata si è conclusa  con il rientro a valle, suggellando un’esperienza di alto valore civile e morale, in cui il rispetto delle tradizioni si è unito alla bellezza delle nostre montagne e alla sacralità del Tricolore.

Benedizione del Tricolore
Il promontorio del Bivacco
Benedizione del manufatto
Celebrazione della Santa Messa
La consacrazione
La piccola merenda
Il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza e una rappresentanza dell’Esercito Italiano

Inoltre la  giornata ci ha regalato anche un emozionante intermezzo escursionistico-alpinistico, culminato con l’apertura, forse, se mi si consente, di un nuovo tracciato,  sotto le inesplorate e inospitali marmitte del Monte Prena. La “nuova” Via la possiamo battezzare: “Quello zaino che non fu mai portato”.

L’ambiente inospitale di Monte Prena
5 settembre 2017 – 20 settembre 2025 dove tutto ebbe inizio

Un grazie di cuore va ai miei Amici, infaticabili compagni di lavoro, che con impegno, collaborazione e dedizione, hanno reso possibile le opere di completamento del manufatto:  Ing. Francesco Giancola, direttore dei lavori, Paolo Passalacqua, Francesco Mastropietro, Gianluca Selli, Leotizio De Paolis, Mauro Marcocci, Andrea Valente, Matteo Pacifico, Antonello Dox, Amedeo Ciuffetelli, Alberto Pacifico e la piccola mascotte Andrea Pacifico che ha spiegato il Tricolore. Un ringraziamento particolare va al Tenente Colonnello dell’Esercito Italiano Simone Sebastiani, che con grande generosità ci ha donato il Tricolore, simbolo della nostra Patria e dei valori che ci uniscono.

La visita di alcuni Amici è stato un vero regalo, alcuni di essi  hanno presenziato alla cerimonia religiosa: il Colonnello dell’Esercito Italiano Marco Iovinelli, il Graduato Aiutante Ugo Prestanzio, Giuliana Martinelli, mia moglie, Pierluigi Polce e Signora Nunzia Petrella, che ci ha elargito i dolci della Valle Peligna, peraltro molto graditi, il Prof Walter Cavalieri, il Signor Paolo Cozza e la Signora Kwnstandina Maxmoutai, di origini greche.

L’unico rammarico riguarda il comportamento della Sezione Aquilana del Club Alpino Italiano: se infatti il Consiglio Direttivo in carica nel 2016 aveva sostenuto con convinzione l’importante opera alpina, il nuovo Direttivo eletto nel 2017 decise invece di bocciarla, adducendo motivazioni legate alla proprietà territoriale, ritenute tuttavia pretestuose. In seguito, sia la Sezione Aquilana,  sia la Stazione del Soccorso Alpino e Speleologico — sempre afferente al Club Alpino Italiano — revocarono anche il patrocinio precedentemente concesso.  Ricordo che il primo articolo dello Statuto del Club Alpino Italiano recita: «Libera Associazione Nazionale, ha per scopo l’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente di quelle italiane, e la difesa del loro ambiente naturale».

Per non parlare di alcuni soci del Club 2000m – l’associazione che raccoglie gli appassionati che raggiungono tutte le vette dell’Appennino superiori ai duemila metri – i quali avevano effettuato, volontariamente, delle piccole donazioni. Nel 2021, non vedendo l’opera realizzata, chiesero conto di quanto versato. Si segnala inoltre che tali offerte hanno inciso per l’1,8% sul totale della spesa sostenuta.
Le vicissitudini legate al riposizionamento dell’ex Bivacco Lubrano erano sotto gli occhi di tutti: sin dal 2020, il manufatto era stato parcheggiato nei pressi della Basilica di Collemaggio in L’Aquila, ben visibile a chiunque passasse di lì. Prima il commissariamento del Comune di Calascio, poi la pandemia di COVID, quindi le promesse di finanziamenti pubblici non mantenute, e infine vari problemi logistici, avevano rallentato il progetto. Solo grazie a un lavoro “sottotraccia” e a una grande determinazione si è riusciti, lo scorso anno, a completare l’impresa: un’ardita e complessa operazione aereo-terrestre, che i piloti dell’Esercito Italiano hanno saputo affrontare con grande maestria. Il tutto, a beneficio esclusivo di chi frequenta l’alta montagna.

Panorama dall’alto
La prima neve…
2 comments to “Ex Bivacco Giorgio Lubrano, oggi Piergiorgio Desiati “ultimo atto” Benedizione!”
  1. Caro Paolo insieme ai tuoi amici siete stati magnifici, mi e dispiaciuto tanto non poter partecipare.
    Spero di essere presente alla prossima avventura.
    Complimenti

    • Un caro saluto e ringraziamento per il lavoro svolto. Quel Bivacco per molti di noi 20/30 anni fa, fu come una seconda casa. Grazie di cuore per averlo rifatto VIVERE di nuovo! Andrea Laganà ex Militante dell’URRI!

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