Monte Ocre: la rinnovata Croce di Vetta attraverso la sua storia.

Nel paese di San Felice d’Ocre, c’è un centro studi internazionale dell’Opus Dei, chiamato Tor d’Aveja, sin dal 1965. Ancora prima sorgeva una casa dei baroni Bonanni poi passata di proprietà ad un “Conte” di nome Alfio dal quale i racconti degli anziani, narrano fosse stata persa al gioco, prima di essere acquistata infine dall’Opus Dei dalla Famiglia Setta e essere diventata il centro di ritiri e di studi per volontà stessa di Josemaria Escrivà de Balaguer che visitò più volte questi luoghi.Luoghi di Tor d’Aveja e di Monte Ocre visitati più volte e privatamente da Papa Woytila, San Giovanni Paolo II. I diaconi, gli studenti e tutti i frequentatori del centro internazionale riportano che veniva di sera quando in casa erano presenti pochi ospiti. “La mattina si alzava prestissimo e dopo aver celebrato la messa partiva per una gita in montagna”.All’inizio degli anni ’80, per l’esattezza nel 1983 a Tor d’Aveja, furono eseguiti dei lavori di ristrutturazione, durante i quali, tra operai della ditta appaltatrice e “ospiti” si parlò di installare un simbolo cristiano sulla vetta di Monte Ocre. Così in maniera congiunta un gruppo di lavoratori della ditta e gli “ospiti” dell’Opus Dei appassionati di montagna, si recarono in vetta con due tubi innocenti da cantiere, li incrociarono realizzando una croce alta più di tre metri. La medesima è rimasta lì per anni subendo, specialmente nelle stagioni invernali e ventose, un deterioramento oltre che un’evidente deformazione, da renderla orami pericolosa per chi raggiungeva la vetta. Qualche mese fa la associazione “La Solagna” di San Felice d’Ocre aveva ipotizzato la sostituzione. Oggi, grazie all’intervento di alcuni amici amanti della montagna, ma soprattutto della sicurezza in alta quota, hanno deciso di sostituirla con una in legno molto più piccola, discreta e sicura per quella quota perfettamente integrata nell’ambiente sottostante. Un ringraziamento particolare per questa operazione, condivisa dalla collettività e dal Comune di Ocre, va alla Polisportiva San Martino, di San Martino d’Ocre e alla “La Solagna” che hanno coperto i costi vivi della stessa.Il nome Ocre è un relitto -quasi un fossile- di arcaici dialetti indigeni equivalente a “monte roccioso”. Di qui i paesi sottostanti hanno preso il nome del monte che li sovrasta.

La vecchia croce



Ecco la nuova

Il caffè a Settacque con il grande Settimio Perilli

Il trasporto con Igor Antonelli

Anche il basamento (ragno) in vetta Raffaele, Armando e Fabio
Lo scavo

Il ragno al suo posto

Arriva anche la croce

Foto di vetta
Foto di vetta con l’autore della croce: il bravissimo falegname Antonello Dox
L’umile croce
L’inverno

La prima galaverna stagionale sulla croce

In data 9 aprile 2021 con l’apposizione della targa del Comune di Ocre, si è conclusa la straordinaria operazione di sostituzione della croce di vetta che, per l’occasione, la salita è stata effettuata attraverso l’oramai “famosa”: “Direttissima”, in considerazione delle condizioni eccellenti, resa ancor più sicura dalle ultime nevicate dei giorni scorsi. Appena possibile ci sarà la benedizione. Grazie a Tutti.

La direttissima

Le meringhe di vetta

L’uscita in vetta

Si esce

La via di salita

Igor e la targa

Si intravede il “Millenario”

La vetta dell’Ocre e il Capoluogo

La bastionata rocciosa dell’Ocre.

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