Funivia del Gran Sasso d’Italia cronaca e storia

Stamane l’incontro con due leggende dell’ambiente montanaro Assergese-Aquilano: il Prof Emidio Massimi, classe 1933 e il Dr Ferdinando Giusti, classe 1933, i primi, seppur in tenerissima età, a salire sull’impianto funiviario del Gran Sasso d’Italia: appena inaugurato. Le prime ipotesi di collegamento della conca aquilana con il Gran Sasso d’Italia nascono negli anni trenta del XX secolo, inglobate in un più ampio progetto di sviluppo turistico e sportivo della città promosso dal regime fascista. Emidio Massimi cl 1933 e Ferdinando Giusti cl1933

Il progetto originario, redatto tra il 1931 ed il 1934, prevedeva il raggiungimento di Campo Pericoli e Monte Aquila tramite due funivie dalla lunghezza complessiva di 4500 metri e dal costo totale stimato di circa 5 milioni di lire, di cui venne realizzato solamente il primo troncone sino a Campo Imperatore. L’impianto venne costruito nel 1934 su progetto degli ingegneri Giulio Ceretti e Vincenzo Tanfani e si espandeva sul versante del Gran Sasso detto dei Valloni attraverso tre stazioni poste a quote progressive. La stazione di valle era situata a poca distanza dal borgo di Assergi nel territorio di Camarda, che pochi anni prima (nel 1927) era stata unificata al comune dell’Aquila da cui dista circa 15 chilometri: qui venne edificata una piccola località turistica con servizi e strutture ricettive, denominata Fonte Cerreto, che avrebbe costituito il centro del nuovo comprensorio. Dalla quota 1125 metri s.l.m. di Fonte Cerreto, la funivia raggiungeva poi una stazione intermedia a quota 1619 metri s.l.m. e, quindi, la stazione di monte di Campo Imperatore ad un’altitudine di 2128 metri s.l.m., dove venne realizzato anche l’Hotel Campo Imperatore in cui nel 1943 fu tenuto prigioniero Benito Mussolini. La spesa complessiva fu di 2.389.000 lire anticipata, sotto forma di mutuo trentennale, dal Banco di Napoli .

La struttura disponeva di due cabine da circa 30 posti, una per ognuna delle due tratte, collegate attraverso lo stesso anello traente che, di fatto, ne limitava la portata. La base della funivia venne collegata con L’Aquila attraverso corse giornaliere di autobus; l’impianto sfruttò anche il parallelo sviluppo della linea ferroviaria per Roma tanto che una celebre pubblicità trasmessa dal cinegiornale dell’Istituto Luce affermava come fosse possibile arrivare dalla capitale al Gran Sasso in sole tre ore .
Nel dopoguerra, in seguito al diffondersi della pratica dello sci, a partire dalla stazione di monte della funivia, vennero realizzati una seggiovia ed uno skilift costituendo quella che, per l’epoca, era una delle più grandi e moderne stazioni sciistiche d’Europa. Nel 1964 la funivia venne ammodernata dagli stessi progettisti dell’impianto originale e continuò a funzionare fino al crollo di un masso che danneggiò la stazione intermedia e ne decretò la chiusura temporanea.

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Nel 1988 la vecchia funivia venne sostituita dall’attuale impianto progettato dalla ditta Agudio del gruppo Leitner in grado di effettuare il collegamento tra Fonte Cerreto e Campo Imperatore. La struttura non ha subito danni dal terremoto del 2009.

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