RIPOSIZIONAMENTO MADONNINA DI PIZZO D’INTERMESOLI

Con oggi abbiamo riposizionato la Madonnina a Pizzo d’Intermesoli (2635slm), la terza vetta del Gruppo del Gran Sasso, con la viva speranza che questa volta, attraverso un congegno innovativo, progettato dal Prof. Berardo Bella, non la possono asportare.

a storia:

Per anni sulla cima di Pizzo d’Intermesoli, la terza vetta del Gruppo del Gran Sasso, non vi è stato mai messo un simbolo sia dal punto di vista altimetrico che di altro genere, infatti da me veniva denominata: la Montagna nuda…… Negli anni ’80 quando salii per la prima volta un quattromila, precisamente il Gran Paradiso (4061), il quattromila interamente su territorio Italiano, invece di trovare una croce sulla vetta rimasi colpito nel vedere l’immagine della Madonna. Tornai in Abruzzo e cominciai a pensare che sulla Vetta di Pizzo d’intermesoli si potesse mettere una statuetta simile. Trascorsero diversi anni fino a quando nel 2005 suggerii l’idea ad alcuni amici, non era stata ancora fondata l’Associazione dei Corridori del Cielo, i quali furono entusiasti della possibile realizzazione, in poco tempo costruimmo il basamento ed io acquistai una statuetta in vetroresina che nel settembre 2005 fu installata. Ora si trattava di farla benedire! Trascorsero ancora tre anni, l’11 ottobre 2008 finalmente venne benedetta da un parroco Peruviano, Don Victor e da un altro sacerdote Don Dino Ingrao, in Lucoli. Per ben due volte la statuetta fu ritrovata rotta, forse frutto del clima inclemente che si scatena su tutto il Gruppo. Dopo il noto terremoto del 2009, non mi persi d’animo, cominciai a pensare ad un materiale che potesse resistere a quella quota ed optai per la soluzione in bronzo. Nel frattempo fu costituita l’Associazione però c’era il costo eccessivo da affrontare, fino a quando la Ditta Pacini, mossa da uno spirito religioso-montanaro, simpatizzante dei Corridori del Cielo, ci fece dono di una statuetta ritrovata sotto le macerie di Via Barete in L’Aquila.

 

 

“O Simon mago, o miseri seguaci
che le cose di Dio, che di bontate
deon essere spose, e voi rapaci
per oro e per argento avolterate,
or convien che per voi suoni la tromba,…
però che ne la terza bolgia state.
Già eravamo, a la seguente tomba,
montati de lo scoglio in quella parte
ch’a punto sovra mezzo ‘l fosso piomba.
O somma sapienza, quanta è l’arte
che mostri in cielo, in terra e nel mal mondo,
e quanto giusto tua virtù comparte!
Io vidi per le coste e per lo fondo
piena la pietra livida di fóri,
d’un largo tutti e ciascun era tondo”…… Inferno XIX Canto

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